Le vere cause dei dolori cervicali

 

Perché il tratto cervicale diventa rigido e dolente e infastidisce altre parti del corpo: scopriamo le cause dei dolori cervicali.

 

Traumi diretti o microtraumi ripetuti? Scopriamo insieme le vere cause dei dolori cervicali.

 

Hai fatto il test visto nell’articolo precedente e non sei soddisfatto del risultato?

Oppure la mobilità è buona, ma senti spesso tensioni e dolori?

Vediamo oggi di capire come un distretto così importante possa diventare rigido, dolente e a sua volta infastidire altre zone del corpo.

L’ipotesi più semplice è per un trauma diretto, come un colpo di frusta a seguito di un incidente automobilistico.

Tuttavia, anche un colpo preso sulla testa o sul viso, può causare una distrazione dei muscoli del tratto cervicale, i quali si contraggono per difesa e possono rimanere tesi per molto più tempo di quanto potremmo immaginare.

Se allarghiamo la visione possiamo trovare tra le vere cause dei dolori cervicali anche la categoria dei “microtraumi ripetuti”: piccoli sovraccarichi che, per effetto somma, portano tensione e rigidità ai numerosi muscoli del collo.

Ne sono un esempio le posture lavorative, spesso davanti al Pc in posizioni poco ergonomiche, l’utilizzo degli smartphone (se volete un approfondimento potrò scrivere un articolo in merito), le attività sportive o lavorative impattanti che prevedono posizioni mantenute a lungo o particolarmente incomode.

Alla categoria microtraumi ripetuti appartengono anche aspetti di cui non siamo completamente consapevoli, tanto importanti quanto non considerati: mi riferisco a funzioni vitali come la respirazione, la deglutizione, la masticazione e la visione.

 

 

Quanto incide la respirazione sul benessere del tratto cervicale?

 

Noi compiamo quotidianamente circa 20000 atti respiratori a riposo; se la nostra meccanica respiratoria è anche solo un minimo alterata, il primo a pagarne le conseguenze sarà proprio il collo: secondo F. Mézière, madre dell’omonimo metodo riabilitativo, “non può esserci libertà di collo se non c’è libertà di diaframma”.

 

Ma la vera domanda è: quanto incide la nostra respirazione sul benessere del nostro tratto cervicale?

 

Scoprilo ripetendo il test proposto nell’articolo precedente, quindi prendendo nota di quanto riesci a ruotare il collo con le spalle ben appoggiate allo schienale della sedia.

Ora, effettua almeno 5 respiri lenti e profondi, avendo cura di lasciare andare l’espirazione imitando il sospiro di sollievo che si fa al primo giorno di ferie.

Riprova il test e verifica che cosa è cambiato rispetto alla prova precedente.

Se il risultato è migliorato in termini di quantità e/o qualità dei movimenti, stai confermando che: Mézière aveva ragione e, soprattutto, al tuo corpo basta un minimo di manutenzione per stare subito meglio.

A questo punto potresti chiederti se effettivamente anche la deglutizione, la masticazione e la visione possano incidere sullo stato di salute del tratto cervicale: la posturologia ci dice di sì, e spesso in modo altrettanto diretto quanto la respirazione.

Quotidianamente deglutiamo circa 2000 volte, mastichiamo per svariati minuti più volte al giorno e guardiamo oggetti vicino a noi per lunghi periodi: bastano queste considerazioni per annoverarle tra i microtraumi ripetuti che insidiano il nostro tratto cervicale e la nostra postura.

Spero di averti dato in questa breve disamina alcune informazioni utili sulle vere cause dei dolori cervicali, o almeno di averti stuzzicato a mettere attenzione dove non sapevi di poterla mettere.

Se qualcosa che hai letto ha risuonato e ti sei riconosciuto, non perdere il prossimo articolo per scoprire i migliori rimedi per la tua cervicale.

Comments for this post are closed.